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Smerilliana 25
Testi di Agustoni, Amor, Bertolino,
Borne, Brilli, Brunori, Cerlesi, Clemente, De Din, De Signoribus
| Zucco, Franzin, Fresa, Graziani, Guida, Held, Kentzòs,
Longega, Luzi, Narayan, Peterle, Poldelmengo, Ricci, Ruffilli, Segalen,
Sendoo, Uliana, Zamponi, Zelda
| 40,00 € | pp. 440 | 13x21 |
979-12-80103-34-5 |
The Writer Edizioni, Marano Principato (CS)
2022 | |
Al tempo in cui il mio racconto si
inizia (disse il signor Mulliner) Lancellotto aveva ventiquattro
anni e, uscito da Oxford, stava passando alcuni giorni col vecchio
Geremia Briggs, fondatore e proprietario della famosa Fabbrica
di Sottaceti Briggs, nello yacht di quest’ultimo a Cowes.
Questo Geremia Briggs era zio di Lancellotto da parte di madre
e si era sempre interessato al ragazzo; era lui che lo aveva mandato
all’Università ed era il sogno del suo cuore che
il nipote, completata la sua istruzione, si unisse a lui negli
affari. Fu quindi un colpo, per il povero vecchio quando, mentre
riposavano sul ponte, Lancellotto, la prima mattina della sua
permanenza, pur esprimendo un gran rispetto per i sottaceti, rifiutò
fermamente di entrare nel commercio.
– Il fatto è, zio, – disse, – che io
ho progettato di seguire una carriera totalmente differente. Sono
poeta.
– Poeta? Ma quando hai cominciato a sentirti poeta?
– Poco dopo il mio ventiduesimo compleanno.
– Ebbene, – disse il vecchio sorpassando il primo
naturale senso di repulsione, – non vedo perché le
due cose non possano accordarsi. Io adopero una grande quantità
di poesia per i miei affari.
– Temo di non poter commercializzare la mia musa.
– Giovanotto, – disse il signor Briggs, – se
mi capitasse in fabbrica una cipolla dalla testa simile alla tua,
rifiuterei di metterla sotto aceto.
Si allontanò esasperato, ma Lancellotto si limitò
ad abbozzare un risolino. Egli era giovane, si era d’estate,
il cielo era azzurro, il sole dardeggiava, e le cose del mondo
che veramente avessero importanza non erano i cetrioli e l’aceto,
ma la poesia e l’amore.
P. G. Wodehouse, Mister Mulliner
traduzione di Alberto Tedeschi, Bietti, Milano
1950
SOMMARIO
IN LIMINE
Riccardo Held, Anche la Scrittura ha i suoi problemi
POETI STRANIERI
Guadalupe “Pita” Amor, Sette Decime a Dio,
traduzione dallo spagnolo e cura di Stefano Strazzabosco
Andréas Kentzòs, Undici poesie, traduzione
dal greco e cura di Massimiliano Damaggio
Hadaa Sendoo, Quindici poesie, traduzione dall’inglese
e cura di Paolo Ruffilli
Victor Segalen, Tibet, sequenze I-IX, traduzione
dal francese e cura di Raffaella Poldelmengo con la collaborazione
di Emanuela Turri
Patricia Peterle, Cinque poesie, traduzione dal portoghese
dell’Autrice
Alain Borne, Sei poesie, traduzione dal francese
e cura di Enrico D’Angelo
Zelda, Poesie scelte da Pnay, traduzione
dall’ebraico e cura di Francesca Gorgoni
POEMETTO
Kunvar Narayan, Durante il viaggio, traduzione
dall’hindi di Roberta Sequi
Paolo Ruffilli, Gli inconvenienti dell’amore
SGUARDI | 1
Alberto Graziani, Gedeone con Becco, Nappo e Scarpone e
Gedeone e Pettiporco
POETI ITALIANI
Prisca Agustoni, Tredici poesie dalla raccolta inedita
Il cantiere accanto
Andrea Longega, Dieci poesie in dialetto veneziano
dalla raccolta inedita Istà
Annamaria Brunori, Sette poesie
Mario Fresa, Oro solubile, undici inediti
Daniele Ricci, Dieci poesie dalla raccolta inedita
Lezione di meraviglia con nota introduttiva
di Marco Ferri
Raffaella Poldelmengo, Notturno, inedito
Sergio Bertolino, Calata, nove inediti in
dialetto reggino
Irene Guida, Nuvolalgía, inedito
Fabio Franzin, Coss’ che vol dir casa [Cosa
vuol dire casa], sette inediti nel dialetto
veneto-trevigiano dell’Opitergino-Mottense
Giacomo Cerlesi, Diventare gialli, dieci
inediti
LA CONVERSAZIONE
La lingua, la poesia e il costume dei tempi.
Eugenio De Signoribus dialoga con Giorgio Ziffer e Rodolfo Zucco
(VICINO/LONTANO, Udine, 14 maggio 2011) a
cura di Laura Nascimben e R.Z.
Eugenio De Signoribus, (ricordo-pànico), inedito
Rodolfo Zucco, Nota per (ricordo-pànico)
ARCIPELAGO
Luigi Francesco Clemente, La morte di Proteo. Deviazioni su
metamorfosi e trauma
Alfredo Luzi, Il Paradiso di Giovanni Giudici: «un regno
di ossimori, di misteriose chiarezze, di limpidi misteri»
Giovanni Zamponi, Monna Beatrice Portinari, vel sacra amans
ac moriens theologia in transitu Dantis ad deum
Niccolò De Din, Settetto, Foto con
poesie in dialetto veneto
Pier Franco Uliana, Dialogo di B. e S.
SGUARDI | 2
Ennio Brilli, Un matrimonio senegalese,
quattordici fotografie
FINIS
Giovanni Zamponi, Parvula cerasus
Enrico D’Angelo, Ora venticinquesima
Completa questo venticinquesimo numero di «Smerilliana»
la plaquette di Alfredo Luzi
Poesia come grammatica dell’essere nell’opera di
Enrico D’Angelo
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