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Enrico D’Angelo, Night
Spartito di Andrea Strappa per la 1ª quartina
Fotografie di Ennio Brilli
| 9,00 € | pp. 56 | 10,5x15,5
| 978-88-97726-40-1 |
Di Felice Edizioni, Martinsicuro 2013 |
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Dal punto di vista del contenuto,
Night è un poemetto che prende corpo da una circostanza
ben identificabile: l’incontro, la conoscenza e la frequentazione
dell’autore con la donna a cui lo stesso lavoro è dedicato,
in un tipico locale notturno, il night appunto. Si potrebbe
pensare, a una prima lettura, che vi sia, alla base dell’agile
silloge, una indubbia unità di contenuto, rappresentata dal
tema dell’amore, dai sentimenti, gli stati d’animo,
le gioie e le sofferenze che quell’incontro ha fatto nascere
nel poeta e gli fa, giorno dopo giorno, vivere. E difatti cosí
è. Né potrebbe errare chi definisse Night una
sorta di canzoniere d’amore e indicasse in D’Angelo
un trovatore dei nostri tempi, vista la materia cantata nelle quartine.
A una lettura piú approfondita, però, non sfuggirebbe
che vi è un altro tema, forse in apparenza un po’ adombrato
e messo in posizione quasi subordinata, ma che costituisce il vero
motivo ispiratore, la ragione e motivazione dell’iter
amoroso percorso, naturale prosieguo e sviluppo di quanto già
cantato nei Versi esicasti. Si tratta della religiosità
dolente e sofferta dell’autore che, anima della precedente
raccolta, viene ora sviluppata, seppur nascostamente, in modi e
toni nuovi. Ma, pure, l’unica differenza che si potrà
trovare tra le quartine della presente silloge e i sonetti dei Versi
esicasti consiste nel fatto che in questi il pensiero fluisce
in modo piú calmo e placido, avendo maggiore tempo e spazio
a disposizione per svilupparsi; in quelle, invece, procede con maggiore
rapidità e attraverso folgorazioni o, prendendo in prestito
un’espressione usata in scultura, per via di “levare”.
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