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Andréas Kentzòs, Buio con cavalli
| 16,00 € | pp. 152 | 13x20 | Venezia
2024 |
Testo originale greco a fronte
Traduzione e cura di Massimiliano Damaggio
Postfazione di Andrea Longega |
Autore che ha attraversato da ragazzo
gli anni ’90, il momento di maggior mutazione genetica della
Grecia, da nazione a circo per turisti, Kentzòs ha percorso
la strada dei vari Elytis fino a che, davanti a un arbitrario, ottagonale
stop, ha dovuto sostituire il paesaggio fisico con quello linguistico.
Perché l’orizzonte di riferimenti tangibili è
ormai strutturato su un’identità temporanea ad uso
dell’altrui illusione di trovarsi in Grecia –
con tutto ciò che comporta –, esito di una “modernizzazione”
e di una “crescita economica” incentrate sullo svuotamento
di luoghi prima pieni per la creazione di nuove esperienze.
In tale Spaesaggio il sentire psicologico e culturale si
sfilaccia, perde di sostanza e cerca altrove un altro midollo. E
mentre i reclusi in questo “luogo in attesa di giudizio”
trovano nuova linfa nell’orgia compulsiva di commerci e mascheramenti,
chi scrive poesia assiste alla perdita di “realtà”
del proprio lessico, che diventa sempre piú un puro e semplice
insieme di definizioni.
Dalla prefazione del curatore |